GARAVINI, ALFIERI, GIACOBBE - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'interno. -
Premesso che:
l'articolo 7-vicies ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, ha disposto, a decorrere dal 1° gennaio 2006, la sostituzione della carta d'identità su supporto cartaceo, all'atto della richiesta del primo rilascio o del rinnovo del documento,
dalla carta d'identità elettronica;
l'articolo 10, comma 3, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, ha disposto che: "L'emissione della carta d'identità elettronica è riservata al Ministero dell'interno";
alla data odierna su 7.957 Comuni presenti nel territorio nazionale, 7.810 sono già dotati di postazioni per il rilascio della carta d'identità elettronica, per una copertura pari al 98,15 per cento del totale;
la carta di identità in versione cartacea, facilmente falsificabile, è oramai ampiamente superata e viene talvolta contestata in alcuni Paesi esteri, anche nei controlli alla frontiera, risultando particolarmente problematica per gli italiani residenti all'estero;
presso la commissione interministeriale permanente della carta d'identità elettronica, istituita ai sensi dell'articolo 13 del decreto del Ministro dell'interno 23 dicembre 2015, recante "Modalità tecniche di emissione della carta d'identità elettronica", sono ancora in corso di svolgimento le attività finalizzate a
rendere possibile l'emissione della carta di identità elettronica ai cittadini italiani residenti all'estero;
infatti, secondo quanto emerso dai lavori della commissione, dovrebbero essere estese anche alle sedi consolari europee le procedure già previste per i Comuni, per consentire anche ai concittadini all'estero di presentare domanda di rilascio della carta elettronica e poterla ricevere presso il proprio
domicilio, senza costi aggiuntivi rispetto a quanto avviene in Italia;
il sottosegretario per l'interno, Stefano Candiani, rispondendo all'interrogazione 4-00236 presentata dal primo firmatario del presente atto in data 19 giugno 2018, ha chiarito che, per quanto riguarda l'emissione della carta elettronica per gli italiani residenti all'estero, l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato
ha già predisposto un documento tecnico, oggetto di confronto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, contenente le linee programmatiche di intervento per lo sviluppo della relativa progettualità;
inoltre, ha assicurato che: "L'obiettivo, una volta superati taluni passaggi tecnico-operativi e secondo un cronoprogramma predisposto dal Ministero degli affari esteri per il graduale avvio del rilascio della CIE all'estero, è quello di procedere all'integrazione dei sistemi informatici della rete consolare, per
avviare, entro l'anno 2019, una fase di sperimentazione, con il dispiegamento di 95 postazioni CIE presso taluni consolati";
sebbene apprezzabile la fase di sperimentazione avviata dall'amministrazione, tuttavia è urgente procedere diffusamente all'emissione del documento elettronico, poiché le autorità locali di numerosi Paesi non riconoscono più la carta d'identità in formato cartaceo e non l'accettano quale documento
identificativo;
ad oggi, infatti, come evidenziato da numerosi connazionali all'estero e associazioni di cittadini, attualmente risulta impossibile ottenere il rilascio della carta di identità elettronica, sia all'estero che in Italia, con conseguenti disagi con le autorità locali;
in data 18 aprile 2019, nel corso dell'audizione svoltasi innanzi il Comitato permanente sugli italiani nel mondo presso la Camera dei deputati, il direttore generale per gli italiani all'estero alla Farnesina, Luigi Vignali, ha rassicurato sulle tempistiche di realizzazione, indicando il 2020 come scadenza entro la
quale il Ministero degli affari esteri dovrebbe riuscire a fornire tutta la rete europea della carta d'identità elettronica,
si chiede di sapere:
quali azioni i Ministri in indirizzo intendano intraprendere al fine di provvedere in tempi rapidi all'erogazione della carta di identità elettronica, anche in deroga alla fase sperimentale, nei Paesi in cui le autorità locali non considerano più ammissibile il documento cartaceo;
se non ritengano opportuno estendere rapidamente a tutti gli Stati esteri un piano operativo che consenta di realizzare tale obiettivo in tempi certi, a partire dai Paesi nei quali la presenza dei cittadini italiani è più consistente;
se il Ministro degli affari esteri non ritenga altresì opportuno disporre il potenziamento delle dotazioni delle sedi consolari, attraverso la fornitura di postazioni di lavoro a supporto dello svolgimento dei processi di emissione del documento di carta d'identità elettronica.